Froscianti, una vita per “Fare l’Italia”

La battaglia di Calatafimi - R. Legat - Museo del Risorgimento - Milano
La battaglia di Calatafimi (R. Legat, Museo del Risorgimento – Milano) Giovanni Froscianti fu uno dei sei umbri  che presero parte alla spedizione dei Mille

Il 20 novembre 1811 a  Collescipoli nacque Giovanni Froscianti, uno degli amici più devoti di Giuseppe Garibaldi che seguì in tutte le sue battaglie a cominciare dal 1848 e con lui visse per anni a Caprera svolgendo i compiti di segretario personale del Generale. Una vita avventurosa, passata per la gran parte in battaglia per “fare l’Italia” o in esilio..

Giuseppe Cesare Abba, nella sua Storia dei Mille, ne parla come di un uomo già di estrema fiducia per  Garibaldi, al punto che fu uno dei tre garibaldini che vegliarono sul generale quando, a Palermo durante la spedizione dei Mille, dormì all’aperto, sui gradini di una fontana in piazza. “Giovanni Froscianti da Collescipoli antico frate”, dice di lui Abba.

In effetti  in seminario Froscianti c’era andato da giovinetto, ma durò poco. Già a vent’anni eccolo, membro della carboneria, partecipare ai moti rivoluzionari del 1831. Cominciò allora, per lui, un’esistenza che lo vide o alla macchia o in esilio. Nel frattempo aveva aderito alla Giovine Italia e continuava nella sua vita di cospiratore. Nel 1846, ma solo per un breve periodo, ebbe l’occasione di vivere in tranquillità. In estate Pio IX aveva concesso un’amnistia per celebrare la sua elezione  a papa. Froscianti ebbe così la possibilità di tornare a casa, anche se non a Collesecozza dove la sua famiglia possedeva un casale di campagna, ma a Piediluco. Ed ogni mattina scendeva verso Terni per andare al lavoro alla ferriera papale.

Si sa come succede… Prima o dopo alla Ferriera ci fu da protestare da parte degli operai. La protesta diventò sommossa e Froscianti non poteva certo starsene con le mani in mano. In conclusione dovette tornare alla macchia. Ma si avvicinava il 1848, tempo di rivoluzioni, di sogni e di Repubblica Romana. Froscianti partì subito per Roma, combatté perché nascesse la Repubblica. Da quel momento fu sempre vicino a Garibaldi. Fino a quando nel 1882 il generale morì. Froscianti lasciò Caprera e se ne tornò a Terni. Morì circa tre anni dopo il 31 gennaio 1885.

®Riproduzione riservata

Per saperne di più: Andrea Giardi, 
"Giovanni Froscianti e Giuseppe Garibaldi...". 
Quaderni della Soprintendenza 
archivistica dell'Umbria, Perugia 2012.

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