Incidente a Perugia, muore il barone di Piediluco

Perugia, 18 luglio 1954

Una precedenza mancata da parte di una motocicletta, l’inevitabile investimento da parte dell’automobile che sopraggiungeva. La vettura, un’Alfa Romeo, finì poi fuori strada rovesciandosi. Morì così, nel primo pomeriggio di una domenica d’estate Paolo Franchetti, il barone di Piediluco. Aveva 56 anni.

Tragico il bilancio dell’incidente avvenuto nei pressi di Perugia in località Ponte Nuovo: tre morti e due feriti gravi. Oltre a Franchetti persero la vita Armando Manoceri, 28 anni, di Stroncone, l’autista della macchina del barone, e Augusta Sergenti, la donna che sedeva sul sellino posteriore della motocicletta guidata dal cognato, Armando Taccucci, 33 anni.

Feriti Taccucci e Vincenzo Tortini, un giovane di 19 anni, di Trevi, che viaggiava a bordo dell’Alfa Romeo, ricoverati con ferite guaribile in cinquanta giorni. Un disperato tentativo di soccorso fu posto in essere anche riguardo a Paolo Franchetti, che al sopraggiungere dei primi soccorritori era ancora vivo. Ma fu un tentativo vano, perché il barone morì un’ora dopo il ricovero. Sul colpo erano invece deceduti la donna e l’autista dell’Alfa.

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