1898, per Barbanera “guerra” tra due tipografie di Foligno

“Il vero antichissimo ed accreditato almanacco Barbanera di Foligno è quello che pubblichiamo noi”. Fu una guerra e vera e propria quella che oppose due editori folignati: entrambi rivendicavano il diritto di pubblicare il celebre almanacco, pieno di consigli, di informazioni minute e preziose, di consigli per l’orto e le colture, e chi più ne ha più ne metta: tale e tante è la sapienza di Barbanera. E tanta era (ed è) la richiesta che, insomma: pubblicarlo era un affare. Da una parte l’editore Francesco Campitelli il quale rivendicava che solo la sua tipografia poteva stampare e pubblicare le “verità” del frate Barbanera, vantandone l’esclusiva, ed accusando di concorrenza sleale l’altra tipografia quella di Francesco Salvati che, per parte sua, rivendicava di avere il diritto sacrosanto di editare il Barba-Nera (scritto così, col trattino).
Erano i primi di novembre del 1898 quando la corte di Cassazione pose fine alla battaglia legale tra i due editori. Perché Campitelli aveva portato Salvati dvanti ai giudici, che operò gli dettero torto, sia in Truibunale, che in Corte d’Appello, che – infine – in Cassazione-.
Il motivo per cui vinse la causa Francesco Salvati fu felicissimo di spiegarlo. Egli aveva sostenuto davanti ai giudici che l’almanacco, da moltissimi anni si stampava in due tipografie di Foligno: quella di Campitelli e la tipografia Tomassini che ad un certo punto cessò l’attività e fu rilevata da Salvati. Quindi lo stesso Salvati entrava in possesso del diritto di stampare l’almanacco. “ Si è pubblicamente detto e stampato – si leggeva in un riquadro pubblicato a cura della Tipografia Salvati, in uno spazio a pagamento sulla Gazzetta di Foligno – che il nostro almanacco è un’usurpazione ed una sleale concorrenza”. Non c’erano andati teneri, quelli della Campitelli, i quali a detta dei rivali erano arrivati ad affermare che il nostro Barna-Nera è un’edizione malamente ricopiata da quella della ditta Campitelli. Ma ciascuno potrà convincersi facendone confronto, che il Barba-Nera dela Ditta Salvati è totalmente diverso da quello stampato da altri. Anzi il suo maggior pregio lo rende sommamente ricercato ed apprezzato e dà motivo a pubblicazioni di stampe e manifesti del genere sopraccennato”.

La tipografia Campitelli

In ogni modo, proprio perché ognuno potesse rendersi conto personalmente della differenza la ditta Salvati si impegnava a inviare gratis a chiunque ne avesse fatto richiesta non una copia dell’almanaccio, ma il listino prezzi.

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