Il 9 luglio 1908, dopo tante polemiche, si arrivò finalmente alla firma del contratto tra la Società Mediterranea e il presidente della Deputazione provinciale dell’Umbria per la costruzione della ferrovia Umbertide-Perugia-Todi-Terni: la Centrale Umbra, di cui si annunciava la successiva prosecuzione fino a Forlì.
“Questo tronco – si spiegava – costituirebe l’embrione della tanto discussa e mai eseguita Adriatico-Tiberina che dovrebbe unire Venezia con Roma quasi in linea retta, passando per Perugia e Terni”.
Una settimana dopo la Mediterranea annunciò il prolungamento fino a San Sepolcro e l’acquisto della società Aretina e quindi del tratto ferroviario Arezzo-Città di Castello-Fossato di Vico.
Sembrava quindi che si fosse ormai sulla buona strada ma niente altro si è mosso per più di un secolo. La ferrovia Venezia- Roma con attraversamento dell’Umbria non è mai stata realizzata, mentre la Centrale Umbra attraversa le difficoltà che tutti conoscono ed attualmente non è in servizio.
Il contratto sottoscritto prevedeva una serie di vantaggi per la Mediterranea. Per la costruzione della ferrovia Umbertide-Terni la società avrebbe ufìsufruito del contributo governativo di 7.500 lire al chilometro per settant’anni, nonché delle sovvenzioni chilometriche della Provincia e dei Comuni interessati. “I lavori – si annunciava – cominceranno quanto prima.