1910: a Pretola giovane muore travolto dalle pale del mulino, mentre si bagna nel Tevere

Pretola, il mulino

Per combattere la calura, il pomeriggio del 26 luglio 1910, Alberto Baldelli, un giovanotto di 19 anni che faceva il pittore e decoratore, pensò di fare un bagno nel Tevere, non lontano da Pretola. Un punto in cui il fiume si allargava perché parzialmente sbarrato per convogliare l’acqua verso le ruote dei mulini. In prossimità dello sbarramento la corrente diventava improvvisamente forte ed il giovanotto ne fu risucchiato. Cercò di resistere alla forza dell’acqua, ma non ce la fece. Finì quindi nella chiusa di un mulino e fu spinto addosso alle pale della ruota che lo sbalzarono verso la riva opposta.

Gravemente ferito con la forza della disperazione s’aggrappò ad un arbusto sporgente, mentre dai mulini accorrevano varie persone per soccorrerlo.

Lo portarono fuori dell’acqua e lo adagiarono sulla riva del fiume, poi, viste le gravi condizioni lo trasportarono in una casa vicina. Appena possibile arrivò il medico che era stato chiamato. Il giovane decoratore era in retti sensi tanto da riuscire a raccontargli cosa gli era accaduto. Poi svenne. Le ferite erano parecchie in varie parti del corpo, ma due erano particolarmente gravi: la rottura della spina dorsale e una commozione addominale.

Alberto Baldelli morì tre ore dopo, senza aver ripreso conoscenza.

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