1914, a Foligno riunione sindacale dei ferrovieri: “Il Governo ci prende in giro”

Foligno  ferrovieri
La stazione di Foligno

Erano più di duecento – si leggeva in una corrispondenza all’Avanti! – gli appartenenti al Sindacato ferrovieri che il 16 marzo 1914 si riunirono a Foligno per un “comizio privato”. L’oratore fu Ferdinando Fanti, rappresentante del Comitato Centrale del sindacato che “fece una lucida, serena e concisa critica al bilancio ferroviario e chiarì come la Direzione generale ed il Governo giocano i ferrovieri ed i contribuenti italiani sull’equivoco”.

La riunione si concluse con l’immancabile approvazione unanime di un ordine del giorno in cui “I ferrovieri residenti in Foligno udita l’intelligente e serena parola del compagno Fanti in merito a quanto la questione dei miglioramenti testè richiesti; considerato che le condizioni di vita dei ferrovieri si sono rese impossibili non essendo le paghe più rispondenti alle cresciute imperiose necessità di vita; visto il gioco sull’equivoco del Governo e dell’amministrazione per non concedere ai ferrovieri quanto loro spetta per legittimo diritto all’esistenza, dichiarano la loro completa solidarietà col comitato centrale, pronti a tutto quanto il comitato stesso crederà di fare per raggiungere il fine dell’assestamento delle ferrovie e dei ferrovieri”.

L’ordine del giorno proseguiva con un inviato a tutti i ferrovieri disorganizzati ad entrare nel sindacato “unica istituzione di classe atta a lottare e vincere le battaglie per i miglioramenti economici del ferrovieri e per rendere le ferrovie veramente in grado di ben funzionare e di essere vantaggiose alla nazione”.

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