Foligno 1914, avvocato socialista arrestato nell’aula del Tribunale

L’avvocato folignate Tito Marzioli, stava terminando la sua arringa difensiva in un’aula del Tribunale di Perugia, il 1. Luglio 1914.  Mentre parlava fu avvicinato da due uomini, erano due agenti in borghese che gli mostrarono un mandato di cattura spiccato contro di lui dall’autorità giudiziaria di Foligno.

All’avvocato non restava altro che seguire le guarfdia di PS che lo accompagnarono al carecre perugino.

Tito Marzioli era uno degli esponenti di spicco del partito socialista di Foligno, ed era stato candidato alle elezioni per i consiglieri provinciali proprio nella lista socialista-

L’arresto era conseguenza dei tumulti scoppiati a Foligno in occasione dello sciopero generale di protesta  per i “Fatti di Ancona”. Nella città marchigiana, durante lproteste della  “Settimana rossa”, furono uccisi tre manifestanti.

Marzioli fu denunciato a Foligno insieme ad altre persone per istigazione a delinquere e attentato contro le istituzioni. Da qui il mandato di arresto eseguito nei suoi confronti.

Nei giorni successivi, a Foligno, furono arrestati anche il ferroviere Giuseppe Soncini, segretario della sezione del Sindacato Ferrovieri. Guido Baroni e Augusto Bolletta, “Si vocifera che in città- scriveva l’Avanti in una corrispondenza da Foligno – la maggioranza vuol disfarsi della minoranza socialista, specie del Marzioli quale più competente in materia amministrativa”.

/ 5
Grazie per aver votato!