1915, colto da un raptus in treno spara contro gli altri viaggiatori: 4 feriti

Il motivo? Sconosciuto. Chissà perché un commerciante ternano ha improvvisamente estratto una rivoltella dalla tasca della giacca ed ha cominciato a sparare contro i suoi compagni di viaggio. Gente sconosciuta, probabilmente, che c’è andata di mezzo solo perché quel giorno, il 3 dicembre 1925, si è trovata ad occupare il suo stesso scompartimento sul treno Napoli- Roma. Il convoglio era arrivato all’altezza della stazione di Segni quando si sono sentite le detonazione: panico tra i viaggiatori che correvano di qua e di là lungo il corridoio del vagone passeggeri. Il treno, che stava entrando in stazione, si è subito fermato.

“Un raptus, una pazzia improvvisa” fu la motivazione che lì per lì dettero i carabinieri di Segni chiamati dal capostazione della cittadina laziale. Cinque i colpi sparati da Giovanni Gianchetti, 49 anni, di Terni. Feriti lo chauffeur Vincenzo Minicone, 28 anni, di Napoli; il fabbro ferraio Lorenzo Carlini, 69 anni, di Ceccano; il meccanico Pietro Pallacroce, anch’egli di Ceccano. Il più grave risultò essere il giovane chauffeur napoletano che fu ricoverato all’spedale di Valmontone. Gli altri proseguirono il viaggio e furono medicati alla stazione Termini a Roma.

Lo sparatore, ovviamente, fu costretto a fermarsi a Segni, in carcere.

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