1921, in Umbria scorrerie di malfattori: rapine ed estorsioni

Altro che decreto sicurezza! Ecco un bilancio dei fatti di cronaca nera verificatisi in Umbria nei giorni immediatamente precedenti al 5 febbraio 1921, così come pubblicato in una corrispondenza da Perugia per il Corriere della Sera, che parlava di “alcune impressionanti rapine”. E vai con l’elenco: A Cocciano (vicino Rieti) tre sconosciuti “sorpresero un bracciante in un bosco; non avendogli trovato nulla in tasca, lo spogliarono completamente lasciandolo in camicia e mutande con una temperatura bassissima”. Poco lontano provarono a rubare le pecore a un pastorello, ma questi si mise a gridare come un ossesso, e i malviventi si dettero alla fuga.
Non andò così bene a un pastore fermato nei pressi di Spoleto “lungo una strada campestre: fu afferrato da due individui e depredato di quanto aveva nel portafoglio, poco più di un centinaio di lire”. A Gualdo Cattaneo “tre individui mascherati, armati di rivoltella e pugnale depredarono un contadino di 700 lire”. A Todi “tal Nello Lombardi fu da quattro sconosciuti percosso e minacciato di morte se non avesse consegnato il portafoglio. Non avendo da offrire altro che 5 lire, i malviventi gl’imposero, sotto minaccia di ucciderlo di far loro trovare in una data località 5000 lire”. La vittima dell’’aggressione denunciò il fatto ai carabinieri che predisposero un appostamento, ma “i malandrini non si fecero vivi”.
A Deruta “vari individui tentarono aggredire il possidente Artegiani Enrico mentre in carrozza se ne tornava a casa, ma egli si salvò lanciando a gran corsa il cavallo. I carabinieri battono le campagne per poter acciuffare gli audacissimi malfattori”.

 

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