1923: Terni avrà il suo Tribunale, proteste a Spoleto

Il Tribunale di Spoleto

Il 13 marzo 1923 la Tribuna, quotidiano romano pubblicava una notizia che innescò roventi polemiche in Umbria: in conseguenza di una riorganizzazione del sistema delle sedi giudiziarie “verrebbero abolite tre sedi di Corte d’Appello, circa cinquanta tribunali e 500 preture. Un nuovo Tribunale verrebbe stabilito a Terni, la cui importanza demografica ed industriale è venuta in questi ultimi anni enormemente aumentando”.

Una notizia presa con grande favore a Terni, dove già si rivolgevano istanze per l’istituzione della Provincia, ma tra le proteste di Spoleto che era stata fino ad allora la  principale sede giudiziaria nel sud dell’Umbria.

L’anticipazione della Tribuna fu confermata dieci giorni dopo, il 23 marzo, quando si annunciò che,  nel quadro della riorganizzazione degli uffici giudiziari, il Governo istituiva il nuovo Tribunale di Terni aggregandovi quelli di Orvieto, Spoleto e Rieti che erano soppressi.

Per protesta il 24 aprile successivo la maggioranza comunale fascista di Spoleto – sindaco era Domenico Spinelli – annunciò le proprie dimissioni, “pur riaffermando la propria devozione al governo”. Per la stessa ragione s’era già dimessa la minoranza e si annunciavano come probabili le dimissioni del consigliere provinciale eletto per Spoleto. Passò un altro mese e alla metà di maggio furono consegnate al prefetto Mornino le lettere di rinuncia all’incarico da parte dei consiglieri comunali spoletini.

Il Tribunale di Terni fu comunque istituito. Il Tribunale di Spoleto fu soppresso, ma cinque anni dopo, nel maggio del 1928 venne di nuovo istituito assegnandogli la giurisdizione sui mandamenti di Norcia e Montefalco, oltre naturalmente a quello di Spoleto, che venivano staccati dalla giurisdizione di Terni.

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