1958, a Cascia il pieno di “vip” per le nozze tra Carla Boni e Gino Latilla

Carla Boni e Gino Latilla

Ma quale viaggio di nozze! Gli sposi partirono da Cascia nel pomeriggio: li aspettavano a Roma. Dovevano partecipare, quella sera, alla prima trasmissione autunnale del Musichiere che, nel 1958, era la trasmissione Tv più popolare d’Italia e che si trasmetteva in diretta. D’altra parte gli sposi erano Carla Boni e Gino Latilla, due dei cantanti italiani più famosi del momento. Si unirono in matrimonio a Cascia quel sabato mattina, nella basilica di Santa Rita. Era il 20 settembre 1958. Il lunedì li avrebbe ricevuti il Papa, poi via per una tournée in Sud America.

Gino Latilla era amico intimo di padre Atanasio Angelini, provinciale degli Agostiniani di Cascia. che lo ospitò nella notte tra venerdì e sabato nella foresteria del convento. La sposa, Carla Gaiani in arte Carla Boni, dormì invece in un albergo ostello, a poche centinaia di metri dalla basilica. Era accompagnata dalla madre e dal patrigno.

E quella mattina Cascia si affollò di curiosi, gente che voleva assistere al matrimonio dell’anno, ma voleva anche incontrare i tanti proagonisti del mondo dello spettacolo che erano tra gli invitati: Giorgio Consolini, Corrado Lojacono, Achille Togliani, le sorelle Fasano, Paolo Bacilieri, Enzo Tortora. Nilla Pizzi, la regina della canzone italiana inviò un telegramma che fece il paio col messaggio, accompagnato da un grande mazzo di fiori, del Ministro della Pubblica Istruzione Aldo Moro il quale, a Bari, era stato per nove anni (così riferiscono le cronache) insegnante di Gino Latilla, studente di liceo che evidentemente aveva “approfondito” la materia a lungo.

Il matrimonio era stato fissato per le 12 e 30, ma già due ore prima la basilica era piena in ogni ordine di posti. La cerimonia era appena iniziativa che eccoti Claudio Villa, assalito dalla folla tanto che per entrare nella chiesa dovettero scortarlo i carabinieri. Claudio Villa era incaricato di cantare l’Ave Maria e non poteva certo restar prigioniero dei fans.

Testimoni di nozze il maestro Cinico Angelini, il commendator Edgardo Trinelli direttore generale della casa discografica Fonit-Cetra, e due zii del cantante. Un altro zio, canonico a Putignano di Bari, officiò la cerimonia. All’uscita dalla chiesa fu necessario l’intervento dei carabinieri per proteggere gli sposi dall’assalto degli appassionati.

Poi tutti a pranzo: trecento gli invitati. I piatti richiamavano le canzoni del duo Boni-Latilla e in chiusura arrivò la “Torta Angelini con sorpresa”: dall’interno del dolce volarono delle tortorelle.

La sorpresa più grande per il direttore della Fonit Cetra fu peròun’altra: nell’abbraccio degli ammiratori qualcuno aveva ammirato soprattutto il suo portafogli e glielo aveva rubato, sottraendolo dalla tasca interna della giacca. Oltre alle tortorelle avevano così preso il volo la patente di guida di Trinelli insieme a diverse banconote in lire, franchi francesi e dollari.

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