Spoleto 1972, Menotti furioso per una statua esposta dal Comune

Giancarlo Menotti proprio non la poteva vedere quella statua di pietra davanti all’abside della Basilica di Sant’Eufemia. Per lui era un cazzotto in un occhio talmente violento che arrivò a minacciare di portar via da Spoleto il festival dei Due Mondi che quell’anno, il 1972, era arrivato alla quindicesima edizione.

Che sarà stata mai quella scultura! L’autrice era Anna Mahler, austriaca, nipote di Gustav Mahler. Certo non basta avere un mostro sacro in famiglia per esserlo a propria volta, ma – insomma – si parla di una scultrice apprezzatissima ancora oggi, dopo che Anna Malher è scomparsa.

Mahler Menotti statua
Donna che beve e Donna che guarda il Sole, due sculture di anna Mahler esposte a Spoleto

Forse quel che dava fastidio di più a Giancarlo Menotti, che in molti chiamavano il Duca di Spoleto, fu il fatto che la donazione dell’opera era stata fatta al Comune e che il Comune, sindaco era Giancarlo Mercatelli, aveva preso l’iniziativa di collocarla lì a Sant’Eufemia, sul giardino dietro l’abside, ma proprio in faccia a piazza del Duomo, senza sentire il parere del Duca. Il quale mise in campo tutta la propria autorità: per protestare ed annunciare di essere pronto a trasferire altrove il Festival, convocò una conferenza stampa a Palazzo Campello, e ai giornalisti di tutto il mondo riferì il proprio “cruccio”.

Non valutava la valenza artistica dell’opera, Giancarlo Menotti: protestava solo perché il Comune prima di prendere decisioni riguardanti il centro storico di Spoleto avrebbe dovuto sentire il parere “di chi aveva dimostrato di avere molto a cuore quel centro storico”.

Il comportamento del Comune fu stigmatizzato anche per un altro fatto: quel praticello dietro l’abside di Sant’Eufemia era di proprietà della curia e l’arcivescovo di Spoleto protestò vivacemente con una lettera per l’abuso subito. Sia Anna Mahler che il Comune, comunque, assentirono acché la statua fosse spostata. In attesa che questo avvenisse (pesava qualche quintale e bisognava organizzarsi) fu avvolta in una carta catramata e legata con lo pago. Soluzione evidentemente giudicata più adatta per il centro storico spoletino di quella donna raffigurata nella pietra.

Oggi quella scultura, insieme ad un’altra donata dalla Mahler è una delele opere di cui – tra tante – Spoleto si vanta ed espone al chiostro di San Nicolò: la “Donna che beve” e la “Donna che guarda il Sole”.

“La prossima volta prima di decidere chiedete consiglio”, fu la morale di Menotti al Comune di Spoleto.

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