Il jazz che usciva dalle sale concerto, e tornava in un certo senso alle origini: non musica per élite, ma in piazza e davanti ad un grande pubblico di giovani. Il jazz come servizio sociale, aperto a tutti. Nacque anche in base a valutazioni come queste Umbria Jazz, ad iniziativa della Regione dell’Umbria che trovò la collaborazione delle Province di Perugia e Terni, dei Comuni di Perugia, Terni e Gubbio. Era la fine di agosto del 1973. Prima edizione di un festival diventato quel che è oggi. Anche se fu molto diverso: quattro le serate in programma, due a Perugia, una a Gubbio, una a Terni, anzi a Villalago di Piediluco, in un grande teatro all’aperto e immerso nella natura, un evento che andò ad integrarsi in un paesaggio stupendo.
Lì, a Villalago, si tenne il concerto inaugurale. La sera del 23 agosto, inizio ore 20 e 30. Dopo una giornata che minacciava pioggia: nubi basse e minacciose, ma niente rovesci. Rimasero tutti asciutti i giovani che a centinaia era arrivati da ogni parte d’Italia e non solo, i quali – comunque – non si sarebbero fatti intimorire dalla pioggia. Sul palco il gruppo, ad aprire il concerto fu il gruppo Musicom, composto di giovani jazzisti italiani tra i più promettenti: Gaetano Liguori e Patrizia Scarcinelli, Massimo Urbani, Bruno Biriaco, Claudio Fasoli e Giovanni Tommasi; e subito dopo la Big Band di Thad Jones (tromba) e Mel Lewis (batteria), con una cantante allora semisconosciuta al grande pubblico: Dee Bridgewater.
Le altre serate serate in programma: il 24 ed il 26 in piazza IV Novembre a Perugia con Weather Report, Perigeo e Sun Ra con la sua Intergalactic Solar Orkestra, che si esibì a chiusura della prima edizione di Umbria Jazz.
Saltò il concerto di Gubbio: lì le nuvole non si limitarono a intimidire. Il concerto, in programma al Teatro Romano, dovette essere annullato per questioni di sicurezza dei musicisti (erano in programma performance di Swingers, e dei quartetti di Giorgio Gaslini e Jackye Mc Lean ) per l’abbondanza di apparecchiature elettriche. Il pubblico ci sperò fino alla fine, però. Fradici di pioggia anche al Teatro Romano di Gubbio i giovani a centinaia erano decisi ad assistere allo spettacolo, a partecipare ad un evento collettivo che, speravano gli appassionati, sarebbe stato solo il primo di una lunga serie. Come poi è accaduto.
A Villalago Umbria Jazz tornò nel 1974 (il 27 luglio con Giorgio Gaslini, Elvis Jones e Count Basie) e nel 1975, il 24 luglio con Sam Rivers, Don Pullen, Enrico Rava e Piero Bassini. Poi toccò a Terni, piazza Europa.