11 agosto 1921 – Fu un mese molto caldo in parecchi sensi, in Umbria, quell’agosto del 1921. Incidenti tra fascisti, comunisti e arditi del popolo si registravano praticamente ogni giorno. L’11 la notizia era che a Terni un comunista era stato ferito con una revolverata da un fascista il quale era stato arrestato. Un altro episodio, ancora a Terni, si concluse con
Se Terni era il centro più caldo, nel resto dell’Umbria si registravano incidenti a Gubbio, dove comunisti e fascisti di affrontarono a bastonate e ci furono diversi feriti; a Gualdo Cattaneo gli arditi del popolo bastonarono un fascista, Antonio Alburni aggredendolo mentre era alla guida di un trebbiatrice e poi sparatagli una revolverata lo lasciarono gravemente ferito. Orvieto restava in stato di assedio per disordini piuttosto gravi avvenuti qualche giorno prima, quando c’erano stati scontri cruenti tra nutriti gruppi di fascisti e di arditi del popolo con tre feriti.
La situazione erra in sostanza molto delicata. Tanto che il ministero degli Interni inviò un ispettore generale il quale riunì alla sottoprefettura di Terni rappresentanti del fascio e del partito socialista per trovare una soluzione che frenasse gli atti innescati da un clima politico esacerbato
A Perugia, davanti al questore si incontrarono l’on. Giuseppe Sbaraglini, socialista, e l’on. fascista Alfredo Misuri, insieme a a dirigenti dei due movimenti. Una riunione lunghissima che terminò senza che si trovasse alcun accordo.