Arditi del Popolo arrestati nella zona del Trasimeno

“Arditi del popolo” arrestati a Tavernelle e a Panicale. Il 7 ottobre 1921 furono portati in carcere quelli che furono considerati come due capi degli Arditi, Raimondo Scota e Lino Jaconi i quali, secondo le accuse, erano in possesso di documenti dai quali si poteva supporre che erano incaricati dalle organizzazioni leghiste di organizzare sezioni di “Atditi” nei due centri della zona del lago Trasimeno.

arditiL’attenzione delle forze dell’ordine, in quel territorio considerato particolarmente “caldo”, era piuttosto alta da tempo. Nel 1920, infatti, durante lo sciopero agrario erano scoppiati disordini e per diverso tempo c’erano stati veri e propri conflitti tra leghisti e fascisti e tra leghisti e carabinieri, con vari scioperanti che restarono uccisi.

Tempi caldi quelli della tarda primavera del 1921. Gli animi erano tesi e incattiviti dal conflitto politico fra i fascisti da una parte e socialisti e comunisti dall’altra. Disordini, scontri, sparatorie erano all’ordine del giorno in tutta Italia. Il Corriere della sera, istituì una rubrica giornaliera, una specie di bollettino che aveva come intestazione un titolo significativo “I Conflitti”. Da quel “bollettino “ giornaliero sono tratte le cronache che riguardano fatti verificatisi in Umbria in quel periodo. (–>)

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