Sindaco era, nei primi anni Ottanta dell’Ottocento, Benedetto Faustini. La giunta municipale non brillava per dinamismo, o almeno questa era la valutazione diffusa, a fronte della necessità individuata di un
governo cittadino dinamico, coraggioso, riformatore.
Faustini fu costretto alle dimissioni e nel 1883 fu eletto sindaco Alessandro Fabri. 33 anni, medico, esponente di spicco della massoneria di matrice risorgimentale e punta di diamante di quella frangia di borghesi i quali trovavano un punto catalizzatore ne ”L’Opinione Liberale”, organo di informazione fortemente influente.
Fabri non deluse le attese. Dette una svolta decisa. Cominciò mettendo ordine all’interno del Municipio, i cui dipendenti – tanto per dirne una – non aveva nemmeno un orario di lavoro da rispettare; proseguì nominando referenti istituzionali nelle frazioni comunali; pose con vigore la questione igienico sanitaria; avviò la realizzazione dell’acquedotto comunale; promosse la costituzione di un consorzio fra Comuni dell’Italia centrale per il potenziamento delle vie di comunicazione; inaugurò la linea ferrata per Rieti ma anche il primo tratto di illuminazione pubblica urbana, in Corso Vittorio Emanuele; avviò – questione non secondaria – la costituzione di una pinacoteca e di una biblioteca.
Una sindacatura significativa ma breve, durata poco più di un anno e mezzo dall’aprile del 1883 al novembre del 1884, quando Alessandro Fabri – che doveva pur campare – vinse il concorso di primario dell’ospedale di Terni diventando incompatibile. Tornò sindaco una ventina di anni dopo, nel 1915, fino al 1918. Un mandato certo non “comodo”, neppure questo: in aggiunta alle difficoltà della guerra, Terni non si fece mancare niente e dovette sopportare anche le conseguenze di uno straripamento del Nera e di un terremoto.
Alessandro Fabri scomparve nel giugno del 1921. Aveva settantuno anni. E’ ricordato da una targa posta, in via Roma, sul muro della casa in cui abitò ed in cui è citata la frase che pronunciarono a Terni nel commemorarlo: “Passò facendo il bene”.
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