Foligno 1921, aggressione e sparatoria: feriti quattro fascisti

400 fascisti

A Foligno (ma non solo) fascisti e comunisti avevano firmato un accordo per evitare scontri e disordini. Una specie di tregua, dopo che la violenza politica aveva subito una vera e propria escalation. E per qualche settimana tutto era andato avanti liscio. Domenica 9 agosto 1921) però lla tregua fu rotta, “Mentre quattro o cinque fascisti di Foligno – scriveva la Gazzetta – si erano recati a Colle San Lorenzo senza alcuna intenzione provocatrice, disarmati, ed al solo scopo di passare un’ora con un amico frono aggrediti da circa un trentina di comunisti furono percossi in malo modo, tanti che un fascista fu rodotto in gravissime condizioni”.

Pronti, arrivarono in soccorso dei quattro, alcuni fascisti di Foligno ma “furono accolti a colpi di fucile e feriti piuttosto seriamente”. Allora arrivarono le “Regie Guardie le quali arrestarono un individuo che fu l‘aggressore principale dei fascisti, e ricercarono attivamente gli altri i quali però al solito avevano preso il volo e si erano squagliati”, riferiva il cronista della Gazzetta di Foligno.

Ma non finì lì. Perché, continua il racconto del fatto, i fascisti per rappresaglia misero a soqquadro il circolo socialista, ma “fortunatamente si astennero dal far violenze alle persone”.

Segue il commento: “Noi stigmatizzazione fortemente questa aggressione […] si persuadano i socialisti, i comunisti, i cosiddetti arditi – arditi quando sono dieci contro uno – che l’unico mezzo per ridare forza e vigore al fascismo, che come metodo di violenza nessuno più di noi si augura che abbia a sparire, l’unico mezzo per giustificarlo e per consigliargli le simpatie di tutti, sono le violenze e le aggressioni da parte loro. Se i comunisti vogliono incominciare con le loro inqualificabili violenze e prepotenze non si lagnino poi della reazione che si scatenerà contro di loro”.

Così riferì gli stessi fatti il Corriere della Sera in una corrispondenza dello stesso giorno in cui avvennero i disordini. Gli aggressori erano una quarantina, in gran parte sovversivi di Colle San Lorenzo “rinforzati” da alcuni arditi del popolo. Dei quattro fascisti aggrediti tre se l’erano subito data a gambe, mentre il quarto era stato colpito da una sassata alla testa- Un’ora dopo “altri cinque fascisti di Foligno, saputo dell’aggressione subita dai compagni si recavano a Colle San Lorenzo: ma giunti ad un chilometro dal paese venivano fatti segno da parecchi colpi di fucile sparati da sconosciuti appostati lungo la strada”. Bilancio della sparatoria: due fascisti feriti e con loro leggermente ferito fu un capitano di artiglieria che “essendo in licenza si recava in compagnia dei fascisti al paese”. Le indagini portarono all’arresto di un comunista che aveva in casa un fucile da caccia.

Tempi caldi quelli della tarda primavera del 1921. Gli animi erano tesi e incattiviti dal conflitto politico fra i fascisti da una parte e socialisti e comunisti dall’altra. Disordini, scontri, sparatorie erano all’ordine del giorno in tutta Italia. Il Corriere della sera, istituì una rubrica giornaliera, una specie di bollettino che aveva come intestazione un titolo significativo “I Conflitti”. Da quel “bollettino “ giornaliero sono tratte le cronache che riguardano fatti verificatisi in Umbria in quel periodo. (–>)

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