Foligno 1900: polemiche al funerale di un morto sul lavoro

Il 7 gennaio 1900, un operaio della stazione ferroviaria di Foligno (foto) moriva in un incidente sul lavoro, schiacciato tra i respingenti di due carrozze. La morte fu istantanea. Ma fu anche occasione di polemica, che divampò il giorno dei funerali. Si trattò di funerali solenni, col carri funebre seguito dalla banda musicale cittadina, gli impiegati della ferrovie e una vera e propria folla di cittadini. Tra di loro i socialisti di Foligno i quali motivarono la loro presenza non solo con il voler rendere omaggio ad un compagno caduto sul lavoro e per denunciare l’accaduto, ma anche perché l’operaio deceduto era uno dei loro: socialista e anticlericale, e tolsero perciò la croce dal carro funebre. Veemente la risposta polemica della Gazzetta di Foligno, settimanale diretto da un prete. “Tolsero la croce – scrisse la Gazzetta – dimenticando che sulla persona del povero Cecalotti si erano trovate molte devozioni e immagini di santi e sul Camposanto tentarono una dimostrazione socialista profittando della presenza di un morto per maltrattare i vivi”. Dalla nota pubblicata dalla Gazzetta si evince che in effetti un socialista aveva preso la parola, probabilmente per commemorare il compagno morto, ma il “solerte Delegato di P.S, dottor Contini tolse la parola all’oratore socialista, e così una dimostrazione pietosa dové finire bruscamente con dispiacere di tutti”

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