padre Novaro, un frate ex inquisitore a Perugia e al momento dei fatti parroco a Pieve San Sebastiano, una frazione nei pressi del capoluogo umbro, depositò la citazione in giudizio civile del governo italiano, quello degli “usurpatori” che avevano cancellato lo Stato Pontificio. A rappresentarlo ed assisterlo era un avvocato erariale, Domenico Rodella,
Padre Novaro reclamava ben 26 anni di arretrati. L’ordine domenicano, a Perugia, era stato soppresso per decreto di Gioacchino Napoleone Pepoli, reggente dell’Umbria dopo il 1860.