Nella memoria storica dei terremoti verificatisi in Italia è indicato come “Terremoto della Valle del Topino”. Perché lì ebbe epicentro il sisma che colpì quella zona dell’Umbria il 13 gennaio 1832. Una scossa misurata colla massima intensità delle scale di allora, la decima, in un punto compreso tra Cannara, Bastia Umbria e la frazione folignate di Butino. La terra tremò all’una del giorno ed alla prima scossa ne seguirono altre di minore intensità per alcuni giorni.
Danni ingenti si registrarono a Spello, Assisi, Bettona, Bevagna, Montefalco, Rasiglia, Trevi e Foligno. Una delle scosse più violente, tra quelle che seguirono la prima, fece sentire i suoi effetti a Spoleto, proprio mentre l’arcivescovo, Mastai Ferretti (il futuro Pio IX) che in Duomo stava potnficandio i Vespri solenni in onore del protettore di Spoleto, San oonziano, che si sarebbe festeggiato il giorno successivo, 14 gennaio. Alcune screpolature apertesi sulle pareti della chiesa non impediroro però all’arcivescovo di condurre a termine la messa.