Nubifragio e grandine grossa “come uova di piccione”

Un nubifragio violento colpì, l’11 agosto 1909, buona parte dell’Umbria ed alcune zone della Toscana: “grandine grossa come uova di piccione”, telefonava al Corriere della Sera un corrispondente di quel tempo. Il nubifragio colpì Città della Pieve, Chiusi, Terontola, alcune città sulle sponde del lago Trasimeno, Todi e Terni. “Vento impetuoso e acqua torrenziale – continuava la corrispondenza da Perugia – hanno infuriato per più di un’ora”.

nubifragio“Dalle prime notizie giunte ora a Perugia sembra che i danni siano rilevantissimi. Molte aie di coloni, piene di paglia, sono state incendiate dai fulmini caduti. Si teme che vi siano disgrazie di persone. Le comunicazione telegrafiche e telefoniche, per la violenza del temporale dovettero essere interrotte in parecchi punti dell’Umbria”. Una scena da tregenda, quella descritta forse con un pizzico di clamore

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