Orvieto 1921, revolverate in piazza tra fascisti e arditi del popolo: un ferito

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Le prime notizie informavano che ad Orvieto la sera dell’8 agosto 1921 c’era stato “un grave conflitto tra fascisti e arditi del popolo. Si deplorano –scriveva il Corriere della Sera – tre feriti di cui uno gravemente, l’ex assessore socialista Geremia”.

Il giorno dopo si seppero maggiori particolari. Un nucleo di arditi del popolo aveva cercato di aggredire “tre o quattro fascisti isolati; ma l’aggressione non riuscì perché uno dei fascisti corse ad avvertire la vicina sede del Fascio di dove uscì un folto gruppo di fascisti”.

Lo scontro avvenne in piazza del Popolo, tra il folto gruppo di fascisti e “circa 60 arditi di cui una ventina provenienti da Roma”. Si sparò subito. Diversi colpi di rivoltella da una parte e dall’altra, finché l’intervento dei carabinieri non pose fine allo scontro. “A terra – scriveva il corrispondente da Perugia – giacevano però tre feriti, tra i quali, piuttoso gravemente, il fascista Giorgi, colpito da una rivoltellata all’inguine”. Niente si specificava, invece, riguardo il ferimento dell’ex assessore socialista Geremia

Tempi caldi quelli della tarda primavera del 1921. Gli animi erano tesi e incattiviti dal conflitto politico fra i fascisti da una parte e socialisti e comunisti dall’altra. Disordini, scontri, sparatorie erano all’ordine del giorno in tutta Italia. Il Corriere della sera, istituì una rubrica giornaliera, una specie di bollettino che aveva come intestazione un titolo significativo “I Conflitti”. Da quel “bollettino “ giornaliero sono tratte le cronache che riguardano fatti verificatisi in Umbria in quel periodo. (–>)

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