Perugia 1921, sparatoria in piazza Danti tra fascisti e socialisti

Era quasi la mezzanotte del 22 marzo 1921. In piazza Danti a Perugia, un gruppo di fascisti arriva da una parte della piazza, dall’altra – per coincidenza – stanno avvicinandosi alcuni socialisti. Il clima politico, si sa, era incandescente in quel periodo: si comincia con gli insulti, si passa alle mani e quindi alle revolverate.

Una vera e propria battaglia durata qualche minuto e finita con un fascista ferito da un colpo di pistola (poi si scoprirà che si trattava invece di un operaio che morì un paio di giorni dopo). I socialisti si dileguano, i fascisti no e si recano in una tipografia in cui si stampa il foglio socialista “La Battaglia”. Lì, a quell’ora, c’è solo il proprietario, Bardeschi, che è anche il corrispondente dell’Avanti da Perugia. La tipografia viene devastata. Poi, i fascisti se ne vanno. Intanto è intervenuta la forza pubblica e dopo le indagini del caso. L’esito: quattro socialisti denunciati.

Tempi caldi quelli della tarda primavera del 1921. Gli animi erano tesi e incattiviti dal conflitto politico fra i fascisti da una parte e socialisti e comunisti dall’altra. Disordini, scontri, sparatorie erano all’ordine del giorno in tutta Italia. Il Corriere della sera, istituì una rubrica giornaliera, una specie di bollettino che aveva come intestazione un titolo significativo “I Conflitti”. Da quel “bollettino “ giornaliero sono tratte le cronache che riguardano fatti verificatisi in Umbria in quel periodo. (–>)

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