Spello 1923: cinque fascisti ammazzano la moglie di un comunista

 Spello

Mancava mezz’ora alla mezzanotte del 1 gennaio 1923 quando un gruppo di fascisti, in tutto una decina, fecero irruzione nell’abitazione di Enrico Fasotti, a Spello.

Era noto per essere un comunista particolarmente convinto ed attivo, Fasotti, tanto è vero che a Spello per lui tirava una brutta aria. Per questo, ad evitare guai, da tempo si era allontanato dalla sua abitazione e s’era trasferito in qualche altra città. Ma la famiglia era rimasta lì, a Spello. Per il giorno di Capodanno, però, era tornato a casa.

Erano i dieci i fascisti che, armati di rivoltelle e moschetti andarono a fargli visita. Mentre cinque rimanevano davanti all’abitazione, gli altri cinque entrarono forzando la porta d’ingresso. Cominciarono subito a sparare. Fasotti fu ferito in maniera leggera e così un suo amico Enrico Bordoni. Ad avere la peggio fu la moglie di Fasotti, Carolina, di 51 anni che rimase a terra uccisa.

“L’autorità accorsa sul luogo procedeva all’arresto dei cinque fascisti che hanno agito di iniziativa propria senza autorizzazione da parte del locale direttorio del Fascio”, concludeva il cronista dell’epoca, la sua corrispondenza.

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