Stroncone, il “giallo” delle tele rubate in chiesa

Stroncone, Terni
Stroncone

22 novembre 1966

Presso un antiquario perugino furono ritrovate sei tele e alcune cassapanche che si ritenne fossero di dubbia provenienza. Tutta roba risalente al Cinquecento, che qualche tempo prima si trovava nella chiesa parrocchiale di Stroncone,nel rispetto della volontà dei proprietari, una famiglia nobile di Stroncone, i quali, secoli prima, avevano donato il tutto in gloria del Beato Antonio Vici. Per decine e decine di anni i beni erano rimasti nel convento poi erano stati trasferiti nella chiesa di Stroncone.

Ebbene, due mesi prima del ritrovamento da parte degli inquirenti ci si era accorti che sia i dipinti sia le cassapanche nella chiesa non c’erano più. Il parroco, interpellato in merito, aveva spiegato che le tele erano bisognose di un restauro e per questo motivo erano state consegnate ad un istituto specializzato insieme alle cassapanche le quali erano state aggredite dai tarli.

Nel riferire la notizia del ritrovamento L’Unità parlava di un vero e proprio “giallo”. Non si capisce però se il “giallo” riguardava la sparizione delle opere da Stroncone (rubate, vendute o davvero al restauro?) o se non un altro particolare della vicenda. Il giornale del Pci, in verità, lasciava intendere che l’antiquario di Perugia aveva proprio quel che era mancato dalla chiesa di Stroncone adombrando sospetti sulla veridicità della spiegazione data dal parroco a suo tempo, ma poi attaccava la Soprintendenza dell’Umbria in quanto non interveniva decisamente, motivo per cui restava il dubbio che si trattasse invece di altra “merce”.

Un “giallo” di cui non si seppe mai la soluzione, nell’uno o nell’altro senso, anche perché L’Unità, della faccenda non scrisse più una riga.

 

®Riproduzione riservata

/ 5
Grazie per aver votato!