Terni, 1972: disoccupato ruba canna per andare a pesca “e far mangiare i miei figli”

Era disperato: 40 anni e senza lavoro: all’ufficio di collocamento di Terni aveva anche inscenato la protesta clamorosa tentando di tagliarsi le vene dei polsi lì davanti a tutti. Due giorni dopo, Il 5 ottobre 1972 finì invece in manette. Antonio D.P. fu arrestato con l’accisa di aver rubato una canna da pesca dall’auto di un impiegato delle acciaierie. Il fatto era avvenuto sette mesi prima, a metà marzo. Con la canna da pesca procuratasi Antonio era andato a pesca, nella zona della Cascata delle Marmore e sfortuna volle che incontrasse proprio l’impiegato derubato il quale riconobbe subito che la canna da pesca era proprio quella che gli era mancata.

Antonio, senza lavoro e tre figli da crescere si era reso responsabile anche di altri piccoli furti. All’ufficio di collocamento andava praticamente tutti i giorni, senza ottenere risultati però. Così la mattina del 3 ottobre le vene se le tagliò davvero. Subito soccorso fu accompagnato in ospedale, curato e poi dimesso. Il 5 mattina riecco telo all’ufficio di collocamento, ma appena entrato è stato arrestato e trasferito al carcere.

“Speravo con quella canna – disse lui a propria giustificazione – di rimediare qualche pesce da dare a mangiare ai miei figli”.

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