Terni, trent’anni per il nuovo ospedale

Colle Obito, si demolisce il casale contadino: sono i primi lavori per il nuovo ospedale negli anni ’50

Quando è stato inaugurato l’ospedale di Terni? Impossibile fissare una data precisa. Di certo si sa che nel 1955, con un carosello di ministri, fu posta la prima pietra sull’altura di Colle Obito. Scelta non del tutto felice. Se la collocazione, infatti poteva considerarsi soddisfacente, perché in una zona arieggiata e – all’epoca – immersa nel verde, non altrettanto poteva dirsi per il nome: obito, nel migliore dei casi significa tramonto, rovina, caduta e ovviamente morte, trapasso. Insomma non era di buon augurio quella denominazione. In verità l’ospedale di Terni si chiamava Santa Maria, ma il clima politico dell’epoca era tale per cui solo parecchi anni dopo, col “disgelo”, fu ufficialmente e da tutti utilizzata questa denominazione.
La scelta di Colle Obito fu compiuta nell’immediato dopoguerra dall’amministrazione comunale. A quell’epoca , fine anni Quaranta, risale la progettazione. Dovette passare qualche annio perché si giungesse alla cerimonia della posa della prima pietra, e molti altri anni prima che l’ospedale di Terni diventasse una realtà. Nel 1968, in una inchiesta giornalistica sulla sanità umbra, l’Unità titolava sconcertata: “L’ospedale non sarà pronto nemmeno nel 1970”. Ed infatti nel 1971, come mostra la foto che fu all’epoca scattata da Enrico Valentini fotoreporter ternano, i lavori erano ancora in corso.
L’ospedale di Terni nel 1972 aveva ancora sede nel centro cittadino, a corso del Popolo, in quella che in precedenza era stata la caserma dell’Annunziata, diventata tale all’epoca dell’unità d’Italia, mediante la “riconversione” del convento che ospitava le suore.
Quali fossero le condizioni di quell’ospedale cittadino è facile immaginarlo ed è altrettanto facile immaginare quali e quante fossero le pressioni perché la nuova struttura fosse terminata.
Accadeva così che man mano che si costruiva una parte del nuovo fabbricato di Colle Obito, vi si trasferisse qualche “pezzo” dell’ospedale di corso del Popolo: all’alba del 1970, però, i posti letto disponibili a Colle Obito erano circa duecento divisi tra alcuni servizi; pediatria, oculistica, dermatologia, neurologia. Il resto, dal pronto soccorso all’obitorio, era ancora in corso del Popolo.
Il risultato? Non appena il “nuovo” ospedale potette dirsi concluso, fu necessario ricominciare da capo, per procedere ad ammodernamenti ed adeguamenti alle nuove esigenze che nel frattempo s’erano presentate. Un’odissea.

 

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