La fojata di Sellano ha raggiunto un successo tutto particolare: due canestri pieni sono spariti nel tempo record di meno di cinque minuti. E fortuna che a Torre Orsina, dove si teneva la manifestazione “La Valnerina in pasta”, ogni pochi minuti arrivava uno spruzzo di pioggia e così c’erano “solo” circa duecento persone. La fojata è una pasta sfoglia ripiena di verdure , ma una signora che ne decanta il sapore, nel consigliare l’assaggio s’informa: “Ha problemi col formaggio?”. Evidentemente lei ci sentiva anche una sventolata di pecorino grattugiato. La fojata. è stata scelta come entrée, una preparazione del palato per “il dopo”, perché poi sono stati approntati i tavoli, l’uno dietro l’altro, a formare una grande apparecchiata lungo la strada principale di Torre Orsina, in Borgo Cavour. E allora vai: affettati, e ciriole, strengozzi, pappardelle, strascinati, pizzole… Alla fine persino le ciambelle fritte tutte ricoperte di zucchero. Non s’è pensato solo allo stomaco, perché prima della pasta, preparata lì, al cospetto dei visitatori, c’è stata la presentazione del libro di Egildo Spada, che è il sindaco di Poggiodomo: “Valnerina– Taccuino di viaggio”. Alla fine il microfono, collegato con altoparlanti che diffondevano per tutto Borgo Cavour, è andato nelle mani del professor Mario Polia che s’è fatto trascinare sull’onda dei ricordi e sull’abbrivio ha tirato fuori storia e storie parlando di farro, d’olio d’oliva, della pasta povera fatta solo con acqua e farina, di come la faceva sua nonna, di come l’assaporavano i ragazzini della sua età… E’andato avanti per circa un’ora e mezza, poi l’hanno preso per fame. I Cantori della Valnerina, intanto che il prof parlava, portavano a spasso gli strumenti: si sono sfogati per quei cinque minuti passati dallo lo strappo del microfono dalle mani del professore e l’arrivo della pasta fumante.
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