Al Trasimeno il campionato italiano di nuoto “a braccetto”

Agosto 1909 – Chi conosce il nuoto “a braccetto”? Beh, fu una specialità del nuoto per la quale si assegnò il titolo di campione italiano che, per la cronaca, andò a Mario Massa di Nervi che l’ebbe vinta sul veneziano Carmignani. Accadde in un giorno tra i primi di agosto del 1909, quando sul lago Trasimeno si disputò una “settimana dedicata allo sport”: principalmente il nuoto, ma non mancarono un corsa di moto e una di biciclette.  

Per lo sport natatorio, all’epoca, il Trasimeno era uno dei siti sportivi più ricercati tanto per per varie stagioni, all’inizio del XX secolo, ospitò gare importanti. Ma la specialità del “nuoto a braccetto” probabilmente non è mai esistita. Il corrispondente da Perugia dell’agenzia stampa che diffuse la notizia capì molto probabilmente male e confuse il “nuoto a bracciata” col nuoto “a braccetto”. Che non sì è mai sentito nominare se non quell’anno lì.

Quell’anno lì era il 1909, appunto, e la federazione del nuoto decise di procedere ad una serie di esperimenti riguardanti nuove specialità natatorie. Esperimenti finiti per la verità quasi tutti male perché poi non se ne parlò più. E così si assegnarono i titoli di campione italiano di “nuoto di fianco”, di “nuoto sul petto”, sul dorso, e – massimo dei massimi della sperimentazione – il “nuoto vestiti dei propri indumenti”, scarpe comprese: 150 metri da percorrere nelle acque del lago. Il titolo (primo e unico nella storia del nuoto mondiale) fu vinto dal fiorentino Tagliani, davanti al concittadino Catanni. Il titolo per il “nuoto sul petto” andò al milanese Amatore (secondo Giusti di Firenze, terzo Giacometti di Padova), quello di nuoto sul fianco a Massa, di nuoto sul dorso a Giacometti, il quale così ebbe la sua soddisfazione riscattando la delusione della prova  di nuoto sul petto. Invece Massa fu una specie di mattatore, dato che oltre ai due titoli aveva il giorno prima vinto anche la gara nazionale dei soci Rari Nantes.

E arrivò l’ultimo giorno della settimana natatoria, quello più atteso non tanto per la corsa motociclistica e quella ciclistica che si disputarono, quanto perché in mattinata si sarebbe disputata la gara clou, la traversata del lago, ovviamente a nuoto.

Alle 8 e 41 dodici concorrenti si tuffarono a Castiglione del Lago per toccare successivamente di nuovo terra a Passignano: quasi nove chilometri (8.954 metri, per la precisione) da percorrere nel tempo massimo di sei ore. Al vincitore, Signorini di Firenze ne servirono meno della metà, perché a Passignano arrivò alle 11 e 36, dopo due ore e 55 minuti, cioè. Tre minuti dopo di lui arrivò lo spezzino  Di Pasquale, il quale precedette di un minuto Amatore (Milano), di undici minuti Rietti, di 18 Giacometti, di 26 Cozzi. S’era ritirato dopo quasi due ore di impegno e fatica il nuotatore Conzani: “Accavallamento di un nervo della spalla destra”, fu la motivazione ufficiale del ritiro.

 

 

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