Primo viaggio per il treno della Centrale Umbra

Una cerimonia semplice, a Perugia, e il 12 luglio 1915 la Ferrovia Centrale Umbra diventava una realtà. Una festa contenuta, quella per l’inaugurazione: l’Italia era entrata in guerra e non c’era tanto da festeggiare, nemmeno se giungeva a compimento un’iniziativa rimasta in gestazione per una trentina di anni, e che dotava l’Umbria di un’infrastruttura di fondamentale importanza. La somma stanziata per la festa fu devoluta al Comitato Civile, così come suggerito dal politico di turno intervenuto per il taglio del nastro. Nel caso specifico si trattava, ovviamente, del ministro ai lavori pubblici, Augusto Ciuffelli il quale, manco a farlo apposta, era di Massa Martana. E così partì il primo treno, a vapore, ma – si assicurò – “la ferrovia sarà elettrificata il prossimo anno”.
Il “prossimo anno”, però, era il 1916, e la guerra non era ancora finita. Anzi, sottraeva la gran parte delle energie del Paese. L’elettrificazione della Centrale umbra fu rinviata e arrivò solo nel 1920.
La nuova ferrovia si snodava lungo un percorso che traversava la parte centro–occidentale dell’Umbria, per un totale di 108 chilometri. Aveva inizio a Umbertide, arrivava a Ponte San Giovanni – da cui partiva la diramazione per Perugia – e poi, seguendo il corso del Tevere, giungeva fino a Todi. Qui deviazione lungo il corso del torrente Naia in direzione di Massa Martana, Acquasparta, San Gemini, per arrivare al capolinea di Terni. Il tratto Umbertide–Sansepolcro si aggiunse nel 1956 e da allora la Fcu cambiò ragione sociale diventando la Mua, ferrovie “Mediterranee Umbro Aretine”.
Tutto era cominciato molto tempo prima, quando, dopo il 1885, si era rappresentata l’esigenza di una nuova linea ferroviaria che coprisse le esigenze di una vasta area della regione lasciata da parte dai due collegamenti principali Roma-Ancona e Roma – Firenze. Si promosse la costituzione di un consorzio, ma le difficoltà furono numerose a causa dei feroci localismi e dai contrastanti interessi dei territori che la nuova strada ferrata avrebbe attraversato.
Fattostà che era ormai il 1908 quando la Società per le Strade Ferrate del Mediterraneo, ottenne la concessione per realizzare il collegamento con treno a vapore tra Perugia e Terni e solo in seguito, nel 1911, si presentò un progetto di elettrificazione della linea.
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