1946: violentata, uccisa e sfigurata da soldati degli Alleati a Strettura

Violentata, poi massacrata e abbandonata poco lontano dalla strada Flaminia, appena dopo Strettura. Il cadavere della ragazza, dell’età tra i venti e i ventidue anni, fu ritrovato la mattina del 20 gennaio 1946 a poca distanza dalla strada, vicino al corso del torrente Tessino. Sulla strada bianca le impronte degli pneumatici di un grosso automezzo.

La ragazza era completamente nuda. Il volto era stato sfigurato con numerosi colpi di un corpo contundente, probabilmente un martello. Una notizia che i giornali del tempo riferirono per onor di cronaca, quasi nascondendola nel corpo dei loro paginoni, sotto un insignificante titoletto a una colonna. Si tacevano i particolari. In alcuni casi nemmeno si parlò del luogo preciso del ritrovamento, riferendo genericamente che il corpo della ragazza era stato abbandonato lungo la strada Flaminia. Il che, senza altre specificazioni, poteva indicare indifferentemente una località alle porte di Roma, o in Umbria o nella Marche.violentata strettura

Poi si è capito il perché. Proprio mentre a Londra si stava concludendo l’iter del trattato di pace tra l’Italia e gli Alleati, si reputò non conveniente dare molto risalto ad un omicidio, seppur tanto feroce, che era stato commesso – gli inquirenti ne furono subito certi – da militari dell’esercito alleato. La ragazza era stata rapita, violentata da un gruppo di soldati che poi con il loro camion militare l’avevano trasportata fino in riva al torrente. Prima però si erano dati cura di far sparire ogni oggetto personale e di sfigurare il volto della loro vittima a colpi di martello.

Dopo il primo giorno di un fatto di cronaca così grave non si parlò più. Non si sa se alla fine l’identità della giovane sia stata o no accertata. Quel che appare sicuri è che i suoi aguzzini la fecero franca.

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