Nella lettera di protesta inviata al ministro lamentava “discussi criteri che avevano indotto all’ammissione del quadro in una mostra che comunque appariva di parte”. Quale parte è facile capirlo se si considera che il consigliere della minoranza Dc alla Provincia di Perugia, Giorgio Spitella, aveva presentato un’interpellanza, protestando e chiedendo l’immediata rimozione della tela del pittore Zigaina, un’opera “oltraggiosa” e per di più premiata come vincente. Che v’era rappresentato di tanto “scandaloso”? Eppure la giuria era formata da esperti qualificati tra i quali uno storico dell’arte di indiscusso valore come Giulio Carlo Argan.
Una Crocifissione, appunto. In cui la figura del Cristo (ma tutti i personaggi rappresentati) è più che altro stilizzata. In fondo, tra la folla, c’è un uomo vestito di rosso che guarda la scena con “faccia torva”. E questo all’arcivescovo Parente non andò giù.
La mostra, comunque finì l’11 ottobre e non ci fu tempo di assistere alle reazioni, anche se la polemica continuò per qualche settimana.