1869, a Perugia ballando con Vittorio Emanuele II

SOSTA ANCHE A FOLIGNO MENTRE DA FIRENZE SI RECAVA IN VISITA UFFICIALE A NAPOLI

Vittorio Emanuele II Perugia

L’anno era il 1869. Il 1. Gennaio era entrata in vigore la tassa sul macinato che provocò malcontento e disordini e in qualche caso vere e proprie rivolte, specie nel nord Italia. Alla fine di gennaio il Re Vittorio Emanuele II si recò in visita a Napoli, dove in verità fu accolto con rispetto ma senza eccessivo entusiasmo. Da Firenze, la Capitale, il re viaggiò in treno lungo la tratta che passava per Perugia e Foligno e poi per Ancona, Fermo, Pescara, Foggia. Un viaggio che era anche in una qualche maniera un incontro alla ricerca di popolarità in un momento molto delicato per la politica e la finanza del Regno d’Italia..

A Perugia giunse alle 9 e 30 ed “era fatto segno della più entusiastica accoglienza”, riferiva la cronaca della Gazzetta Ufficiale del Regno. “Entrato in città adorna a festa, recavasi a visitare i pubblici stabilimenti… dopo il pranzo interveniva ad un ballo datosi in teatro”. Ovunque ovazioni al suo indirizzo, riferiva l’organo ufficiale, mentre dall’Umbria erano giunti a Perugia tutti i sindaci, deputazioni della guardia nazionale, scolaresche. Il municipio di Perugia fece coniare una medaglia d’oro che presentò al re e decretò che fossero elargiatu contributi ai poveri. “La sera la città appariva splendidamente illuminata”.

Da Perugia, a Foligno: alla stazione ad aspettarlo Vittorio Emanuele II trovò il vescovo Nicola Crspigni “con una rappresentativa del clero”, le società operaie ed altre corporazioni e deputazioni del circondario. Nelle sale della stazione addobbate a festa il re accolse le autorità e gli emigrati romani fuoriusciti dallo stato pontificio. Anche a Foligno non mancarono elargizioni di aiuti ai poveri, cui si aggiunse il riscatto generalizzato dei pegni minori.

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