1882, muratore ternano ucciso dal presunto amante della moglie

Muratore ternano di 47 anni assassinato a Roma dal presunto amante della moglie. Accadde il 3 settembre 1882, una domenica sera, verso le 6, in via dei Quattro Cantoni. In quella casa abitavano Pietro Spadoni, di Terni, e sua moglie Adele di 36 anni, romana, sarta. Insieme a loro un’altra coppia: un meccanico di 29 anni, Natale Ghilardi di Jesi, e la sua convivente Giuseppina Serna, 21 anni, fruttivendola, originaria di Albano.

Le due donne, da qualche tempo, era in lite: questioni di gelosia.

Spadoni per far cessare le continue liti (ma non solo) decise di cacciare dalla sua casa il meccanico e la fruttivendola, cui aveva ceduto due stanze in sub affitto. Quella domenica sera comunicò la sua ferma decisione adducendo a scusante del suo comportamento il fatto che Giuseppina Serna portava a casa frutta marcia e questo – disse Spadoni – “infettava la casa”.

La risposta fu una serie di ingiurie accompagnati dal rifiuto più assoluto ad andar via- Scoppiò la lite: il meccanico lanciò un coltello contro Spadoni, ma colpì la moglie Adele alla testa, ferendola. Spadoni, perso il lume della ragione afferrò un bastone e si scagliò addosso a Ghilardi, cercando di colpirlo con una bastonata che invece arrivò sulla testa di Giuseppina al che, Ghilardi reagì, prendo un altro coltello – la lite era scoppiata mentre i quattro erano a cena– e lo conficcò nella schiena di Spadoni, che morì nel giro di pochi secondi

L’omicida provò a fuggire, ma incrociò sotto casa due guardie che stavano accorrendo. Qualcuno sentite le grida delle donne, aveva dato l’allarme. Arrestarono il meccanico marchigiano, e accompagnarono le due donne all’ospedale perché fossero curate. Poi vennero anch’esse dichiarate in arresto

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