Comuni uniti allo scopo di migliorare gli spettacoli e condividere le spese: a questo sarebbe servita la un’organizzazione, tecnico-amministrativa, che coordinasse l’attività degli spettacoli, specialmente quelli lirici, tra le città di Terni, Rieti, Sulmona, Lanciano, Aquila, Teramo, Chieti e Pescara. Il 27 gennaio del 1934, perciò, i podestà dei comuni indicati si riunirono a Roma, ad iniziativa della presidenza della Corporazione dello spettacolo. “Una sola manovra che metterà in azione la vita dei teatri, e molteplici e sensibili saranno i vantaggi che ne deriveranno al pubblico, agli artisti, agli orchestrali e alle masse corali”, informava il MinCulPop.
Per parte sua la Corporazione dello spettacolo, “ha rilevato con viva simpatia il costituirsi di detta unione alla quale promette il suo appoggio morale e finanziario e auspica che in altre regioni italiane si imiti l’esempio che sarà fecondo e contribuirà senza dubbio al risorgere di una vasta serie di attività delle manifestazioni teatrali”. L’unione, si assicurava, sarebbe entrata un funzione con la stagione lirica della primavera di quello stesso anno.
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