Un’esplosione fragorosa, a mezzogiorno. Poi – a brevi intervalli – scoppi di minore intensità che, in successione, proseguirono per un paio di ore. Popolazione in allarme a Foligno, fino a quando là, verso Uppello si alzò una densa colonna di fumo. Era saltata in aria aria la polveriera di Uppello. Si vociferava di un disastro, di tre operai morti, di numerosi feriti.
L’allarme scattò a mezzogiorno del 24 luglio 1948. Solo il giorno dopo si potette ricostruire quanto accaduto.
Alcuni opertai dell’AVIR di Roma stavano trasportando granate da 75 da un deposito all’altro. Una granata, non si sa per quale motivo esplose e ad alla sua esplosione seguì, in un lento stillicidio, quella di altre 1.500 granate che erano ammassate lì vicino.
Nell’immediatezza dei fatti si riferiva che c’erano stati diversi morti tra gli operai. Furono quattro le persone decedute nell’esplosione: operai dell’AVIR e militari. Si trattava di Alfredo Paolucci, di 26 anni. Glauco Bianchini 29 anni di Terni, Tommaso Servini, 32 anni di Foligno; del capo artificiere Ernesto Steri, Tra i feriti gravi erano Umberto Marviotti di Matelica in provincia di Macerata; Astolfo Sonalo, 22 anni, miitare del 43. reggimento di fanteria. Un capannone, in serata, ancora avvolto dalle fiamme e la questione era preoccupante perché vi erano depositate bombe da mortaio ed altre munizioni. Tutta la zona fu fatta sgomberare