Spello 1914, sciolto il consiglio comunale: a casa l’amministrazione socialista

La motivazione ufficiale fu che con tre consiglieri uccelli di bosco ed uno in galera il consiglio comunale di Spello non avrebbe potuto funzionare. L’arrestato e i tre ricercati erano accusati per aver preso parte ai disordini della “Settimana rossa”, nel giugno 1914. Erano stati arrestati diversi umbri per questi fatti: le manette erano scattate ai loro polsi il 1 luglio ed erano ancora detenuti.

L’amministrazione comunale di Spello era socialista, eletta nel 1913.

Il parlamentare Alberto Theodoli, clericale e nazionalista, eletto nel collegio di Foligno avanzò – secondo l’Avanti! – la richiesta di scioglimento ed il presidente del consiglio Antonio Salandra subito eseguì senza nemmeno informare i diretti interessati. Fu il vicesindaco il primo a saperlo, seppure con sorpresa. S’era recato a Perugia per una pratica riguardante il Comune e quando si presentò dicendo chi era gli fu risposto: “Lei è il vicesindaco di un bel niente. Il consiglio comunale di Spello è stato sciolto”. Quando tornò al Comune vi trovò già insediato il commissario nominato dalla Prefettura.

Ma davvero non poteva temporaneamente assolvere alle proprie funzioni con 16 consiglieri su venti, il Comune di Spello? I socialisti gridarono subito  che lo scioglimento era una rappresaglia per la loro partecipazione ai disordini, ma anche e soprattutto un intervento preventivo, teso a scoprire uno scandalo che stava per divampare e che era legato alla gestione del Convitto Comunale “Vitale Rosi” da parte dei frati Somaschi, i quali da anni non versavano il canone pattuito al Comune. Un obbligo che l’amministrazione comunale precedente a quella socialista s’era “dimenticata” di rivendicare. Ma l’amministrazione socialista era decisa non solo a far pagare i frati ma sembra fosse in procinto di fare un vero e proprio scandalo sulla base di documenti sospetti di cui i suoi rappresentanti appena nominati nel consiglio di amministrazione del convitto erano venuti in possesso.

Se così era, l’operazione riuscì. Sciolto il consiglio si indissero nuove elezioni per l’aprile del 1915. Vinsero di nuovo i socialisti con l’appoggio della Lega dei Contadini e con margine più ampio rispetto al 1913. Ma ormai il problema più impellente era diventato un altro. La guerra.

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