1263: il Duca di Spoleto minaccia Arrone, il papa interviene a difesa

arrone duca di spoleto
Urbano IV

Nel pieno della propria potenza il Ducato di Spoleto non aveva certo timore del papa e dei suoi armati. Aveva rivolto le sue mire verso la Valnerina, e prima di tutto contro i signori di Arrone, infischiandosene che essi fossero sotto la protezione del papa. Non fece mistero di essere pronto, appena possibile, a conquistare sia il borgo che le terre circostanti.

Urbano IV, il papa regnante, ovviamente non era disposto a lasciar stare ed il 21 agosto 1263 chiamò alla mobilitazione tutti confinanti con Arrone. Scrisse così una lettera ai podestà ed ai consigli dei Comuni di Rieti, Terni, Norcia e Cascia ed oltre a loro a tutti i vassalli del monastero di Ferentillo e a tutti i fedeli della Chiesa della valle di Spoleto.

Li invitava, molto “caldamente”, affinché di tenessero pronti a radunare un esercito che provvedesse alla difesa del Castello di Arrone ogni volta che il loro aiuto fosse richiesto da Guglielmo di Piacenza, Guglielmo era stato incaricato dallo stesso papa di difendere in ogni modo possibile il castello di Arrone dai possibili attacchi del Ducato di Spoleto.

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Manfredi

La guerra guerreggiata per contendersi Arrone non ci fu, anche perché guai maggiori stava passando il dominio papale che doveva vedersela con un avversario ben più potente: Manfredi. Il quale, in Umbria – tra l’altro – minacciava Orvieto dove il papa aveva eletto la sua residenza proprio per sfuggire il pericolo costituito dal figlio di Corradino di Svevia.

Il 6 agosto 1264 papa Urbano IV decise quindi di chiudere con un trattato la questione di Arrone e del Ducato di Spoleto, assegnando il compito al cardinale Matteo, Diacono di Santa Maria in Portico e suo legato e rettore del patrimonio di San Pietro nella Tuscia. Al cardinale Matteo il papa dette carta bianca purché risolvesse la diatriba tra il Duca di Spoleto e i signori di Arrone e Castel di Lago. Lui, papa Urbano, aveva altri guai a cui pensare.

Fonte.Elia Rossi Passavanti, ” Interamna dei Naharti”. Ed. Marsili, Orvieto, 1933. Rist. a Cura di Vincenzo Pirro
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