1907, il re a Perugia per la mostra dell’arte umbra

Luogo dell’esposizione nel 2018 è stata la Galleria nazionale dell’Umbria di cui si celebrava il centenario, ma nel 1907, ossia più di 110 anni fa, la Galleria non c’era e sede dell’avvenimento fu Palazzo dei Priori. “Tutta l’Umbria una mostra” ha proposto, nel 2018, circa centoquaranta opere pittoriche che vanno dal XII al XV, gonfaloni, arredi lignei, lavori in pietra e di oreficeria, paramenti sacri, tessuti, merletti antichi, armi, bronzi, ceramiche, codici miniati indicanti ad ampio raggio.

Tutto, dal titolo alle opere esposte, come allora quando all’inaugurazione il 29 aprile 1907 arrivò a Perugia il Re Vittorio Emanuele III. Una visita ufficiale che mobilitò tutta l’Umbria: sindaci, deputati provinciali, parlamentari, vertici militari e di associazioni monarchiche, ministri e sottosegretari: tutti lì ad aspettare il “giovane monarca”. In mobilitazione, scuole, collegi e persino opere pie e preti nonostante che i rapporti tra il Regno d’Italia e la Chiesa fossero ancora molto tesi.

Tutti ad aspettare il Re che arrivò alla stazione alle alle 10 e 30, salì sul tram (e poi i politici di oggi si credono speciali solo perché vanno alla Camera con l’autobus!). A Porta Croce, il “trasbordo” sul landau con cui arrivò a Palazzo dei Priori. Tra ali di folla – ovviamente – il cui entusiasmo era frenato da due cordoni di soldati della fanteria e mentre il campanone del palazzo comunale faceva sentire la sua voce. “Alle 11 e 5 un lungo applauso e il suono della marcia reale avvertono che il Re è giunto dinanzi al portone del Palazzo dei Priori– raccontò l’inviato del Corriere della Sera – Pochi secondi dopo il cerimoniere di Corte, conte Giannotti, apre il corteo: segue il Re, solo, in bassa tenuta di generale”.

Ingresso coreografico, saluti calorosi ma deferenti del sindaco di Perugia, conte Valentini, discorsi dello stesso sindaco e del ministro dell’Istruzione Luigi Rava. Poi il Re visita l’esposizione “che occupa – scriveva l’inviato – parecchi ampi e illuminatissimi saloni del palazzo dei Priori. Essa segna le varie tappe del cammino dell’arte umbra. Incomincia quando era bambina e, di salone in salone, si segue il suo evolversi, per giungere alla pinacoteca, la più sentimentale galleria del mondo secondo la definizione del Bourbet”.

Due ore impiegò Vittorio Emanuele a visitare l’esposizione mostrando “di interessarsi moltissimo, rivolgendo continue domande al prof. Urbani direttore della mostra”.

Poi continuò la visita ufficiale alla città di Perugia e già che c’era il Re si recò, dopo essere uscito dalla porta settentrionale del palazzo,  dall’altra parte di piazza Danti, nell’ex abbazia di San Pietro che ospitava l’Istituto Superiore Agrario Sperimentale. E da lì il “giro classico”, prefettura, ospedale militare… Quindi direttamente alla stazione ferroviaria “donde, salutato dai deputati e senatori e dalle autorità civili e militari, acclamato dalla folla, parte alle ore 17 precise per la linea di Terontola e Chiusi, alla volta di Roma”. La Tav dell’epoca. Ma prima lasciò al sindaco di Perugia 15 mila lire per i poveri della città.

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