1913: da Terni a Roma in una stanza d’albergo. Lei e lui si sparano al cuore

Più che disperato, l’amore che legava quella donna ad un giovane maresciallo di artiglieria.

Lei, Faustina, aveva 26 anni, ma anche un marito e nel 1913 la faccenda non era di secondaria importanza. Lui, il maresciallo Lelio M., originario di L’Aquila ma in servizio a Terni, era un giovanotto biondo di bella presenza. I due avevano allacciato una tormentata relazione.

Il pomeriggio del 21 settembre 1913, una domenica, si presentarono in un albergo di Roma chiedendo una stanza e qualificandosi come moglie e marito.

La tragedia accadde al mattino successivo. Alle 7 e 30 un cameriere sentì una detonazione seguita da grida di disperazione. E’ accorso e mentre stava aprendo la porta sentì risuonare un secondo colpo di pistola. Entrato trovò i due riversi sul letto feriti: s’erano sparati al cuore, ma erano ancora vivi seppure in gravi condizioni. La rivoltella fu trovata in mezzo alle lenzuola acciuffate. Li soccorsero immediatamente trasportandoli all’ospedale San Giovanni. Se la cavarono.

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