1913, incidente alla Terni e l’Avanti! spara a zero

18 dicembre 1913 – La causa dell’incidente fu fatta risalire alla mancanza di un mattone refrattario su un lato della siviera, cosicché quando nel “secchione” fu versato l’acciaio fuso, si fuse anche un lato della siviera da cui uscirono trenta tonnellate di materiale incandescente che finirono nella fossa sottostante. Andò bene, ma il pericolo corso fu notevole: sarebbe bastato che il lato della siviera, che trasportava il metallo fuso dai forni Martin, resistesse qualche secondo in più e la colata sarebbe finita in mezzo ad una decina di operai, provocando una strage.
L’Avanti!, giornale del Partito Socialista dette risalto alla notizia, anche perché – sosteneva – la Terni restava sorda ad ogni richiesta di maggiore sicurezza e da parte degli operai ed in generale di ogni loro richiesta. “Una Terni – scriveva l’Avanti! – che cerca tutti i modi e tutti i mezzi per vincolare la libertà di pensiero e di associazione dei propri dipendenti; si crea uffici e galoppini elettorali; premia le spie ed i confidenti… e pensa al dividendo dei milioni. Il resto la vita dell’operaio, per la direzione è una cosa trascurabile”.

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