1923, a Perugia irruzione dei carabinieri in un bisca clandestina

Che in quei locali di via Boncampi a Perugia avveniva qualcosa di losco lo si sospettava da tempo. Vi era infatti una bisca molto frequentata, anche da minorenni. Quando nella tarda serata del 3 novembre 1923 agenti della questura fecero irruzione si trovarono in una casa da gioco arredata con lusso . Un vero e proprio fortilizio con finestre fornite di inferriate e due porte d’ingresso provviste di controporta di ferro: in ogni locale c’erano campanelli per dare l’allarme quando necessario. Su una delle porta d’ingresso campeggiava un’insegna con l’iscrizione di un circolo e il simbolo del grifo.

La questura dell’esistenza di tali e tante misure di sicurezza sapeva e doveva trovare il modo di aggirarle, ma non era facile. Quella sera si decise di provarci. Gli agenti erano stati informati che da due giorni e due notti la bisca funzionava ininterrottamente ed i pasti erano forniti da un ristorante, che il proprietario del circolo era Alfileo Sparvoli e che alle 19 e 30 il gioco sarebbe stato sospeso per la cena.

Alle 19 e 15 il vicequestore Darpe insieme al commissario Pusateri e un manipolo di carabinieri specializzati provarono ad entrare di sorpresa. Forzarono la porta e irruppero nelle stanze. Trovarono il pavimento cosparso di carte francesi e il denaro sopra i tavoli. Diciannove i giocatori presenti: ad una perquisizione furono loro trovato numerosi biglietti di banca spiegazzati, e fu sequestrata una rivoltella. I giocatori erano attorno alla tavola apparecchiata per la cena. Furono individuati: si trattava di alcuni industriali e di alcuni commercianti di bestiame convenuti a Perugia per la fiera, ed alcuni impiegati.

Gli agenti registrarono le loro generalità, sequestrarono le carte da gioco e arrestarono Sparvoli quale tenutario della bisca clandestina.

/ 5
Grazie per aver votato!