Dicembre 1930, due detenuti di Montecastrilli evasi dal carcere di Terni

Uno dei due evasi fu ripreso dopo poche ore: s’era nascosto in un casolare

Una notte da tregenda quella tra il 9 e il 10 dicembre 1930. Terni era sotto un forte temporale: tuoni e fulmini e pioggia copiosa. Due detenuti nel carcere di via Carrara, rinchiusi in una cella dell’ultimo piano, riuscirono a sfondare il soffitto e a salire sul tetto. Una bella altezza, ma siu organizzaromno subito: con un lenzuolo (un classico), riuirono a calarsi ulle tegole di una casa vicina, e più bassa, e a saltare in una piccola loggia.

I due, Girolamo G. di 23 anni e Vincenzo T. di 34 anni, erano entrambi di Montecastrilli. Erano stati arrestati e condannati per una serie di reati; il primo, il più giovane, doveva scontare 10 anni di reclusione, mentre il “collega” più maturo ne avrebbe avuto per quindici anni.

La casa vicino al carcere era abitata da una coppia di anziani coniugi: i tuoni li avevano svegliati dalla finestra stavano guardando fuori proprio nell’attimo in cui i due evasi saltavano dalla loggia nell’orto. Poi si allontanarono sotto la fitta pioggia, sparendo nel buio.

L’allarme fu quasi istantaneo. Guardie carcerarie e carabinieri si misero subito in azione, avviando le ricerche. Gli evasi non potevano essere andati lontano. Era comunque già mattina quando, in un casolare di campagna nei dintorni di Terni, trovarono – mezzo assiderato – Girolamo G. il quale, ovviamente, fu subito arrestato. L’altro riuscì a farla franca, ma gli agenti non disperavano di rintracciarlo quanto prima.

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