1961, ternano “Apostolo della bontà” arrestato per truffa

Non c’è mai pace per chi vuol fare del bene: deve aver pensato proprio questo Paolo B. un ternano di quarant’anni mentre a La Spezia veniva accompagnato in caserma dai Carabinieri, la sera del 16 marzo 1961. Lui girava il mondo predicando la bontà, mica l’odio! Ed era pure faticoso quel lavoro porta a porta.

Era solito andare per tutta l’Italia, ma soprattutto al nord, bussando appunto alle porte per propagandare un non meglio specificato “Apostolato della bontà”. A chi gli apriva mostrava per prima cosa una lettera di accredito fornita di

timbri e controtimbri in cui si informava che lui Paolo ecc. ecc. era componente della “Comunità spiritualista degli eletti al Regno di Dio”.

Suo compito era lasciare opuscoli e cartoline i ferri del mestiere del suo apostolato della bontà. Tutta roba gratuita, ovviamente, ma se l’interlocutore avesse voluto— beh, lui un’offerta di sostegno non l’avrebbe certo rifiutata. 

E pare che in molti non si tirassero indietro: in tre giorni di permanenza a La Spezia, accertarono i carabinieri, aveva rimediato cinquantamila lire (un po’ meno di 659 euro al cambio di oggi). Altro che bontà! I Carabinieri gli dissero che lo accusavano di essere un truffatore.

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