Assisi 1923, revolverate a moglie e suocera: poi evade

Il 29 giugno 1923 non ci fu bisogno organizzare una caccia all’evaso per rintracciare Giuseppe Proietti Casagrande, un uomo di 26 anni che era in carcere ad Assisi da circa tre mesi. Era stato arrestato per aver sparato due revolverate: una alla moglie ed una alla suocera nel corso di una violenta lite scatenata, forse, da questioni di interesse. Il fatto avvenne nella casa della coppia a Santa Maria degli Angeli, la mattina del 7 marzo.

Proietti, che lavorava come bracciante agricolo ferì gravemente la moglie di 22 anni, Giselda, la quale era a letto malata, assistita dalla madre, la quale fu anche lei ferita ma in modo non grave.

L’evasione dal carcere di Assisi non fu complicata, come raccontò il guardiano: “Approffitando dell’assenza del custode avrebbe strappatpo violentemente le chiavi alla moglie di lui che, caduta svenuta, non poté opporsi alla fuga”.

Proietti Casagrande, saputo che i carabinieri di Assisi si erano subito mobilitati, pensò bene di costituirsi. Per cui si consegnò ai fascisti di RioTorto. Un’ora dopo ritornò in galera.

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