Era stato emigrato in America ed era ritornato a Narni da un paio di mesi. Pare “con un bel gruzzolo” in tasca. Decio M. era nato nel 1899 ed era ancora giovane nel 1932. Si sistemò a vivere in un casolare dove abitava suo fratello maggiore Giovanni, sposato con Annunziata, 41 anni. La coppia aveva cinque figli.
L’armonia durò poco. Nacquero dissapori tra i fratelli per le solite questioni di interesse. Le liti erano continue fine a che Decio, probabilmente su “pressante” invito del fratello, lasciò quella casa.
Passò una settimana fino a che, il 23 agosto del 1932, Decio, stravolto, vi fece ritorno: entrò nell’abitazione del fratello intenzionato a farlo fuori: cinque revolverate, gli sparò. Ferendolo in diverse parti del corpo.
Alle grida di Giovanni accorse Annunziata: Decio sparò contro di lei il colpo rimastogli, ma il proiettile andò a vuoto. Si avventò allora sulla donna con coltello vibrandole un colpo all’addome ed uccidendola praticamente all’istante.
La scena che si presentò ai primi soccorritori, alcuni contadini della zona, fu terribile. Annunziata era a terra morta, Giovanni era ancora vivo e fu ricoverato in ospedale con prognosi riservata.
Decio era come inebetito. Fu arrestato senza opporre alcuna resistenza.