Nocera Umbra 1907: dopo 24 giorni finisce la serrata alla Bisleri

La pubblicità dell’epoca della Bisleri

Durò 24 giorni il braccio di ferro tra i dipendenti e la proprietà della Bisleri di Nocera umbra: l’accordo fu raggiunto il 26 agosto 1907, “dopo una battaglia condotta e sostenuta con abilità e fermezza è finita senza che si abbia a deplorare nessuna vittima”, si poteva leggere sull’Avanti! che pubblicò una nota inviata dalla sezione socialista di Nocera Umbra.

La protesta finì sulla base di un accordo secondo il quale tutti gli operai sarebbero stati riammessi al lavoro con un aumento di paga giornaliero di 25 centesimi, “un aumento proporzionale che va da più che 15 al 31 per cento”, spiegava il quotidiano socialista. “Naturalmente – proseguiva – la popolazione unanime è soddisfatta e lieta della risoluzione dell’aspra vertenza cg avrebbe opotuto avere terribili cinsguenze”.

Con soddfazione la sezione socialista di Nocera Umbra aggiungeva che “è sorta per generazione spontanea la lega di resistenza, alla quale auguriamo vita propsera e rigogliosa: il buon seme dà sempre buoni frutti. Noi andiamo orgogliosi del dovere compiuto e, senza preoccupazioni di sorta, andiamo innanzi per la nostra via sulla quale – prima o poi – tutti dovranno seguirci”.

La protesta era nata nel mese di luglio: le paghe oscillavano tra gli 80 centesimi e una lire al giorno, per undici ore e mezzo di lavoro. Non erano soddisfatti gli operai, ma “pazientavano, tacevano”. Rifutarono, però, un nuovo regolamento interno che ritennero “vessatorio” e la direzione rispose con la serrata.Gli operai, che a quel punto avanzarono anche la richiesta di un adeguamento della paga, decisero di affidare la soluzione ad una commissione di arbitri presieduta dal sottoprefetto di Foligno, ma la ditta si rifiutò.

Il “signor Volete la salute”, come veniva chiamato il titolare dall’Avanti!, dopo una decina di giorni, al rifiuto degli operai di aderire alle sue richieste, ingaggiò una trentina di crumiri a Gualdo Tadino al che scioppiò l’indignazione della gente di Nocera che era pronta ad occupare la stazione ferroviaria per impedire loro di scendere dal treno. La partenza dei crumiri fu quindi sospesa.

La solidarietà agli operai di Nocera fu espressa anche da Napoli dove la consegna di centomila flaconi della Bisleri fu respinta sotto la minaccia di sciopero degli operai delle ditte cui erano destinati. Poco danno per il “signor Volete la Salute”, commentava l’Avanti! il quale infornava che “quest’anno, poveretto, ha avuto un guadagno di due milioni e mezzo”

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