La notte tra il 7 e l’8 marzo del 1926, qualcuno tentò di appiccre il fuoco al museo di Orvieto “che sorge in prossimità del Duomo e contiene grandi tesori d’arte”, si leggeva nel dispaccio di agenzia. Sfondarono il finestrone dei locali del museo che dava sulla piazza e gettarono all’interno sostanze infiammabili già ardenti. Il danno sarebbe stato incommensurabile se non si fosse verificata una fortunata combinazione”. Poco dopo infatti si trovò a passare una guardua notturna che notati i bagliori delle fimme, dette subito l’allarme avvertendo il custode del museo.
Le fiamme potettero essere quindi spente sul nascere. I danni rimasero contenuti in quelli subuti dal finestrone.
Le indagini subito avviare portarono all’arresto alcuni sospetti.