Perugia 1913: ladro arrestato, ma non si riesce a scoprire chi è

ladro

Ladro era ladro. Le prove gli inquirenti le avevano trovate. Ma chi era? Perhé quel giovane era stato preso sul fatto ed era stato arrestato dopo un inseguimento a piedi da un brigadiere. E si trovarono quasi subito  riscontri rigurdo al fatto che lui era stato autore di una serie di furti “perpetrati –scriveva il corrispondente da Perugia del Corriere della sera –con abilità e audacia inverosimili nelle nostre campagne”. Le campagne intorno Perugia, visto che l’arresto fu eseguito in una frazione non specificata del capoluogo umbro.

Accompagnato alla caserma iniziarono gli accertamenti sulla sua identità e lui cominciò a dichiarare una serie di nomi e cognomi ed esibì,non si sa se di spontanea volontà, una serie di passaporti  i che recavano le varie generalità dichiarate e che erano stati rilasciati, tutti, a Reggio Emilia.

Dopodiché chiuse bocca e non parlò più, come a dure “ adesso vedete voi come raccapezzarvi”.

Era il luglio del 1913 e seppure la pratica non fosse molto diffusa dati i tempi, gli inquirenti perugini riuscirono a far pubblicare sul giornale locale la foto dell’arrestato. E fu proprio il direttore di quel giornale locale a riconoscere l’uomo: era stato suo vicino di camera in una pensione di Perugia.

Quella stanza, si scoprì, era ancora a disposizione dell’uomo misterioso. Lì furono trovati arnesi per lo scasso, una rivoltella e quaranta proiettili. Ma il nome restava un mistero. Nemmeno il ricorso alla comparazione delle impronte digitali dette frutti. Poi saltò fuori una carta da pacchi usata: sopra c’era un indirizzo: “Signor Luigi Cecchet, reclusorio di Oneglia”. Era lui? Cecchet risultava evaso.

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