Rosita Garibaldi sposa il conte orvietano Ravizza

Il 15 febbraio 1897 nozze di cartello tra Rosita Garibaldi, figlia di Menotti, ed il conte orvietano Vittorio Ravizza. Erano molto giovani gli sposi: vent’anni lei, 23 lui. Un avvenimento, se sui giornali comparve, il 14 febbraio, l’annuncio delle nozze che furono celebrate a Roma. “Parecchi senatori e moltissimi deputati fra i quali Rudinì, Sineo, Branca, Bonacci e altri, offriranno agli sposi un grande canestro di fiori, nonché un artistico vassoio di porcellana e bronzo contenente le loro carte da visita”, si aggiungeva nella notizia giornalistica.

Il Conte Ravizza

 Vittorio Ravizza, rampollo di una famiglia orvietana di origini toscane, entrò così nella famiglia Garibaldi e dovette in qualche maniera preoccuparsi delle controversie legate alla gestione della grande azienda agricola che Menotti aveva a suo tempo acquistato a Carano, agli immediati confini delle paludi pontine. A Carano, però, tirava una brutta aria, non tanto per le difficoltà economiche dell’azienda di Menotti, ma soprattutto causa della malaria. Per cui gli sposi, insieme alla moglie di Menotti Francesca Italia Bidischini Dall’Oglio, e ad alcune sorelle della sposa , si trasferirono in una tenuta dei Ravizza a Canale di Orvieto.

Vittorio Ravizza fu successivamente sindaco di Orvieto (dal 1901 al 1903), ma la sua passione era lo sport, tanto è vero che fu il primo presidente dell’Unione Sportiva Orvietana e arbitro di calcio.

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